I CIMITERI MINORI
I cimiteri minori sono piccoli cimiteri, solitamente situati in luoghi panoramici, offrono spesso viste uniche. Un esempio è il cimitero di Cumia, che si affaccia sul Mar Ionio, circondato da secolari cipressi, offre uno scenario incantevole dell’intera area dello Stretto.
Da lì, lo sguardo può spaziare da Capo Vaticano a Capo d’Armi, per poi scivolare verso l’orizzonte del vasto mare aperto che si estende verso Oriente.
Anche i cimiteri di Briga, S. Stefano, Mili S. Marco, S. Filippo, Pace, Curcuraci, e Granatari godono di viste panoramiche mozzafiato.
La posizione suggestiva dei cimiteri di Castanea, Massa S. Lucia e Gesso, che si affacciano sull’ampio orizzonte del Mar Tirreno, con Capo Milazzo a sinistra e la costa calabra a destra, completa il quadro.
I nomi stessi di questi luoghi suggeriscono la loro bellezza paesaggistica: il cimitero di Gesso, ad esempio, si trova nella contrada Belvedere, mentre un altro è situato nella contrada Pace, vicino alla Strada Panoramica dello Stretto.
Come anche il piccolo cimitero d’Antillo piccolo borgo situato nella valle d’Agro con il suo cimitero che affaccia su di una vallata incontaminata.
Questi luoghi sono permeati da un’atmosfera sacrale che si fonde armoniosamente con la bellezza naturale circostante, situati nei pressi di pittoreschi villaggi collinari sui Monti Peloritani, narrano la storia dei borghi messinesi.
I cimiteri suburbani furono istituiti dallo Stato Sabaudo dopo l’emanazione della legge sulla salute pubblica del 1865, che riprese i principi dell’Editto di Saint Cloud del 1804 di Napoleone. Tale editto fu la prima legislazione europea sui cimiteri, allontanandoli dai centri abitati e rendendo la sepoltura una questione laica, garantendo l’uguaglianza tra ricchi e poveri anche nella morte.