SCULTURE CIMITERIALI
La ricerca delle sculture cimiteriali di Salvatore Picciotto è stata un’impresa complessa e allo stesso tempo coinvolgente, che ha richiesto un’indagine dettagliata e meticolosa anche mediante sopralluoghi presso i diversi cimiteri della città di Messina e non solo. Sono stati verificati i siti sul territorio nei quali l’artista ha lasciato tracce tangibili della sua opera.
Il suo operato fin da giovane sotto la guida dei grandi maestri Antonio Bonfiglio e Ovidio Sutera, non essendo stato riconosciuto nel tempo da parte delle istituzioni preposte, ha comportato notevoli difficoltà nel ricercare o rinvenire documenti che meglio certifichino la sua posizione unica tra gli scultori messinesi del secondo 900’.
Intraprendere questo viaggio di ricerca è stato più di un semplice esercizio di localizzazione; infatti, è stato il tentativo di ricreare un percorso artistico e storico attraverso la vita e le opere, le foto e i vari documenti rinvenuti.
La sfida nel risalire alle sue opere è stata amplificata dalla natura dispersa dei suoi lavori e dalla mancanza di documentazione esaustiva. Molti dei suoi capolavori sono stati commissionati da famiglie o istituzioni locali, senza una registrazione centralizzata delle loro ubicazioni.
Durante questo processo è emersa una mappa intricata dei luoghi dove le opere dello scultore Salvatore Picciotto sono ancora visibili. Dai monumenti funerari eleganti e commoventi alle statue imponenti che adornano le tombe, ogni scultura porta con sé una storia unica e un’interpretazione artistica del dolore, della memoria e della trascendenza.
Il suo stile iconografico e la sua capacità di catturare l’espressione umana con una maestria senza tempo sono la sua inconfondibile firma nel taglio del marmo.
Il viaggio per risalire alle sculture cimiteriali è stato un’esplorazione multidimensionale che ha richiesto pazienza, dedizione e una profonda comprensione dell’arte e della storia locale.
Attraverso questo sforzo di ricerca e scoperta, è stato possibile gettare luce su un capitolo importante dell’eredità artistica e culturale dello scultore Salvatore Picciotto, celebrando il suo contributo alla bellezza e alla commemorazione nel contesto dei cimiteri e delle comunità in cui le sue opere risiedono.