La scultura Maternità, anch’essa prodotta nel XX secolo è espressione della semplicità assoluta dello scultore. Un gioco di illusioni, tra il possibile e l’impossibile. Un occhio normale stenta a credere nella visione di una madre che regge il suo bambino tra le sue braccia. Una tematica ricorrente nella storia dell’arte di tutti i tempi. Le forme atipiche si conciliano con una gestualità normale, propria del tema in esame, creando un connubio tra classico e moderno. Il marmo verde Alpi utilizzato genera un senso di freddezza nella scultura, ma si contrappone chiaramente al calore umano dell’abbraccio celato. Anche in questo caso da un lato parti lucide, dall’altro parti grezze che mantengono la firma chiara dello scultore. Un ulteriore chiave di lettura è legata certamente all’infanzia tormentata dello scultore, la parte concava trasmette infatti un senso di vuoto, una sensazione di vero e proprio abbandono che ha sempre generato sofferenza nella psiche dell’artista.